23.6.09

L'ennesimo scandalo italiano

Il Primo ministro del nostro Paese è in questi giorni al centro di uno scandalo senza precedenti, che ancora una volta pone l'Italia alla berlina nei confronti dell'intero scenario mondiale.
La vicenda è boccaccesca, quasi divertente nella sua dinamica, dimostrando ancora una volta come un eccesso di potere e di denaro possa far perdere il lume della ragione ed il senso della misura.
Non intendo entrare nel merito delle contestazioni che vengono mosse al Premier, perchè ritengo che esse siano il minore dei problemi. Viceversa trovo ancora una volta da stigmatizzare come la nostra classe dirigente sia totalmente priva del senso di rigore e moralità che, chi è chiamato a rivestire quesi ruoli, dovrebbe necessariamente possedere. Altrimenti noi tutti potremmo essere Primi ministri. Non ci manca certo l'intelligenza o la cultura per accedere a tale ruolo.
E' invece nel valore morale di esempio per i giovani, nella serietà e nella competenza professionale che tali figure dovrebbero spiccare, dimostrando la rara natura di esseri eccezionali, di leader.
Tutti noi abbiamo scheletri nell'armadio, esperienze sbagliate accumulate nel corso di un'esistenza lunga e insidiosa. Affrontandole e superandole, abbiamo rinsaldato il nostro spirito e ci siamo affermati come esseri umani di accettabile dignità e spessore. Lungi da noi però il sentirci titolati agli scranni del potere politico, del potere democratico di rappresentanza del popolo.
In un capo del Governo ci aspettiamo di trovare un faro da seguire nel nostro vivere sociale e ciò invece viene puntualmente smentito da fatti che dimostrano come spesso e volentieri i nostri rappresentanti siano, a prescindere dallo schieramento politico, molto peggio di noi.
Spero che i nostri figli abbiano negli anni a venire la fortuna di veder sorgere un nuovo sole che riscaldi una terra sempre più gelida.

9.6.09

Elogio della chiarezza d'espressione

Apprezzo molto le persone che sanno esprimersi - per iscritto o a voce - con chiarezza.
Esse seguono un filo logico ben delineato, che muove da un concetto, passa per delle ipotesi ed una tesi e giunge infine ad una conclusione coerente e ben delineata.
Esse scrivono documenti che pongono ben chiare premesse al tema trattato, inquadrano il contesto in modo completo ma sintetico, giungono a diverse conclusioni l'una alternativa all'altra, ed infine spiegano con altrettanta chiarezza in forza di quali argomenti ne scelgono una tra queste.
Forse, la chiarezza espositiva - se non univocamente correlata - è comunque proporzionale al grado di conoscenza e comprensione del tema trattato. L'abuso di parole, concetti, avverbi o ancor più la logorrea delle infinite ripetizioni di medesime considerazioni sono segni di una imperfetta focalizzazione di ciò che si desidera esprimere?
Così, leggere un documento contorto, che non si snoda dolcemente come una strada che da una collina torni in pianura, è un'esperienza frustrante che fa trasparire quanta inutile fatica gli uomini compiano per riuscire a comunicare efficacemente.

4.6.09

Prendere un taxi

Spostarsi in taxi è diventata una esperienza a volte molto stressante.
E' ovvio che il servizio va commisurato al prezzo che si paga e oggi, più che in passato, le tariffe sono state molto calmierate, rendendo tale mezzo di trasporto abbastanza competitivo rispetto alla macchina propria o agli autobus.
Lo scontento nasce forse dall'inconscia convinzione che spostandoci in taxi possiamo avvalerci di un autista di fiducia al nostro servizio, come se per un attimo quella macchina bianca malmessa si trasformasse in una fiammante autovettura blu di rappresentanza.
Invece, ci accomodiamo a fatica sul sedile posteriore, stentando a trovare spazio per le nostre ginocchia, sacrificate dal sedile davanti, che, inspiegabilmente, è sempre sistemato nella sua posizione più arretrata. Pazienza, il viaggio non è lungo...
Tempo cinque, sei minuti, soprattutto d'estate, ci accorgiamo che la temperatura interna è calda, caldissima. I finestrini sono interamente abbassati e potenti folate di vento agitano i nostri capelli e persino i baveri delle giacche o le cravatte; sentiamo le gocce di sudore che iniziano a scorrere sulle nostre schiene e dalle nostre ascelle... Pare quasi che l'autista intenda risparmiare sul costo dell'aria condizionata, di cui eppure la macchina è dotata...
Se desideriamo astrarci da quell'inferno colloso per tuffarci in una conversazione telefonica o nella composizione di un messaggio al telefonino, ciò ci è reso problematico da un'autoradio che generalmente è accesa ad un volume altissimo e che diffonde: a) una martellante musica di qualche compilation da spiaggia, b) una trasmissione sportiva di qualche radio locale, nella quale intervengono a rotazione rozzi figuri dai più biechi accenti dialettali, con insulti generalmente destinati alla Presidenza di qualche società di calcio o ai suoi giocatori meno affezionati.
Inutile a dirsi, poi, che il viaggio si svolge a velocità fuori da ogni logica, con sorpassi ricchi di suspence o affondi sui tratti autostradali degni di un Gran premio di Formula 1. Ci sforziamo di mostrarci imperturbabili e all'altezza della prova...
Quando infine arriviamo a destinazione, la trafila prevede generalmente il consueto scambio di battute sugli spicci, giacchè anche l'offerta di una banconota da 10 euro (non 50!) getta il nostro autista nello sconforto più totale, portandoci a concedere laute mance per arrotondare l'importo e scendere il prima possibile da quel maledetto taxi...
E' vero che basterebbe chiedere di accendere il climatizzatore, di andare più piano, di abbassare la radio o magari optare per i più rari taxi dotati di bancomat, ma perchè dobbiamo sempre chiedere quello che ci spetterebbe di diritto...?! Un servizio di qualità.

1.6.09

La fortunata scelta di un medico

In queste settimane sto frequentando con assiduità cliniche, ospedali e laboratori di diagnostica, causa un infortunio al ginocchio.
Tutte le strutture dove mi sono recato hanno certamente brillato per gentilezza ed efficienza, evitandomi lunghe code e snervanti rinvii di stanza in stanza.
Ciò che però mette un po' di inquietudine è l'estrema variabilità delle diagnosi.
Premesso che a posteriori si trattava di una semplice rottura del menisco, questa è stata la sequenza delle visite:
1) Laboratorio di analisi per ecografia - Esito nessuna lesione, versamento al ginocchio
2) Primo specialista ortopedico - Esito presunta tendinite e richiesta Risonanza Magnetica (R.M.)
3) Laboratorio di analisi per R.M. - Esito Lesione menisco e frattura piatto tibiale
4) Primo specialista ortopedico - Prenotazione sala chirurgica per intervento immediato al menisco
5) Pronto Soccorso Ospedaliero - Diagnosi, al tatto, di una distorsione con prognosi di 5gg
6) Secondo specialista ortopedico - Rinvio intervento al menisco e richiesta di una T.A.C. per analisi frattura, stante l'inadeguatezza della R.M. per tali tipi di traumi.
7) Laboratorio Analisi per T.A.C. - Conferma lesione menisco e fratura piatto tibiale con presunta prognosi di 30-40 gg di riposo.
8) Continua...

Certamente, volendo ricucire tutte queste posizioni una logica e degli alibi si troverebbero. Ma non è lecito sospettare che più rigidi protocolli di controllo porterebbero a tempi più rapidi ed a diagnosi univoche, soprattutto per traumi di routine?