30.11.12

Palestina: Europa 1 - U.S.A. 0

Da stanotte la Palestina è " stato non membro osservatore" dell'O.N.U.
Un plebiscito, con i soli voti contrari di Israele e Stati Uniti.
L'Italia e l'orgoglioso Governo Monti si schierano a favore.
Un evento simbolico e forse importantissimo verso il riconoscimento politico dello Stato palestinese.

24.11.12

Fa paura il mare d'inverno?

Le località di mare quando è inverno cambiano nettamente aspetto.
Sono spoglie del contorno che l'estate dà loro, quando le riveste di caldo, di sole, di bagnanti, di gelaterie a pieno ritmo, di bambini lanciati a tutta birra sulle biciclettine, di giovani che emanano ormoni da ogni poro della pelle, di bagnini in canottiere rosse mollemente adagiati sulle sedie in riva al mare, in attesa di un pericolo che non si sa se arriverà mai, di ondate di acqua che si infrangono luminose sul bagnasciuga, di ondate odorose di fritti di mare che stantuffano fuori dalle canne fumarie dei ristoranti; di nonni che rivivono la loro giovinezza negli occhi fiammeggianti di vita dei nipoti, di bar rumorosi per il ciabattio dei clienti, di distese ed allegre cene nei giardini illuminati delle case, di telefoni che trillano le loro chiamate e i messaggi d'amore ricevuti da centinaia di chilometri di distanza; di cassiere dei supermercati che riempiono buste una dopo l'altra, di affollate e accaldate messe domenicali, di affollati e accaldati lungomare.
Poi, finisce il periodo delle vacanze e come in una sala da ballo dopo la festa, restano soltanto i segni dell'orda appena passata: carte stropicciate in terra che vengono spostate dal vento e fatte roteare in aria in interminabili mulinelli. Un palcoscenico di colpo abbandonato dagli attori, una scenografia che cede, crepa dopo crepa, sotto i colpi di un presente che diventa passato, di un caldo che diventa fresco e poi freddo.
Nella cittadina di mare piomba una calma innaturale ma profonda e vera; tutto si richiude su se stesso, come una belva che si appresta al letargo invernale. Lentamente, giorno dopo giorno, i battiti cardiaci tornano al minimo vitale, i nervi si distendono, il tempo si dilata mentre le giornate si accorciano. I gestori degli stabilimenti balneari ripongono gli ombrelloni nei ricoveri invernali e sembra quasi che insieme ad essi ripongano anche se stessi, tanto scompaiono rapidamente dalla vista, lasciando dietro di sè anonimi caseggiati che non sembrano avere alcun apparente scopo.
Il negozio che affitta e ripara le biciclette è ora chiuso e lo sarà fino a primavera. Come se nessuno degli abitanti possa forare una gomma in inverno. I chiodi in terra sono soltanto per i bambini dai costumi colorati...
Molti dicono che le cittadine di mare in inverno mettono tristezza. No, semplicemente in estate ci stordiscono con tutta la straripante vita che le pervade, impedendoci di pensare o consentendoci di non pensare. Quando invece le visiti in inverno, non riesci a non pensare. A molti fa paura pensare, molti temono di ritrovarsi con i propri pensieri. E' più rassicurante sentirsi parte di un fiume che ti trascina con sè ed al quale ti abbandoni senza preoccuparti, sapendo che ti porta dove vuoi andare.
Ma d'inverno, la cittadina è nuda. Tu sei solo con lei, e stavolta è lei che aspetta da te le indicazioni su dove andare. Lei ti costringe a pensare, a decidere. Ti costringe a doverti ascoltare, perchè c'è molto più silenzio in giro.

18.11.12

Panta rei

Si diresse verso la pattumiera per gettar via il barattolo di latta dal quale aveva estratto poco prima il mais per la sua insalata. Il coperchio dal filo tagliente era ancora piegato perpendicolarmente, attaccato per un breve tratto al resto del metallo. Proprio per questo lo teneva con cura, evitando di ferirsi.
Quando, pestando sul pedale, la pattumiera si aprì, si accorse che l'interno era colmo e che nulla di altro vi sarebbe entrato. 
Poggiò nuovamente il barattolo su un ripiano e iniziò ad armeggiare per sfilare la busta piena di spazzatura dal secchio di plastica. Man mano che a fatica estraeva la busta dal secchio, il contenuto si ridistribuiva al suo interno trovando nuovi spazi e incastri. Diede uno scossone per assestare il tutto e poi, con mano esperta, ricavò due lembi dal sottile velo di cellophane per poi annodarli fra loro. 
Decise di scendere subito in strada per liberarsi di quel maleodorante ingombro. Indossò una giacca ed uscì velocemente di casa, tirandosi la porta dietro di sè. Un attimo dopo si tastò le tasche della giacca, provando un senso di sollievo quando al tatto riconobbe il mazzo di chiavi all'interno. Fuori, l'aria era umida e calda. Si mosse spedito nella direzione del cassonetto, con il sacchetto che oscillava penzoloni da una mano. In pochi minuti si era liberato dei suoi scarti alimentari.
Risalì a casa soddisfatto. Ritrovò il barattolo di latta dove l'aveva lasciato. Estrasse da una credenza una nuova busta di cellophane e la inserì all'interno della pattumiera dispiegandola con accuratezza. 
Infine, con la stessa cura di poco prima, prese il barattolo e lo gettò nel secchio. Nella cucina echeggiò il suono di qualcosa che cade in spazi vuoti. Il coperchio del secchio si richiuse quando ebbe tolto il piede dal pedale.
Poi riprese le sue faccende in casa.

17.11.12

I gigli di De Gregori

E voglio vivere come i gigli nei campi,
come gli uccelli del cielo campare,
e voglio vivere come i gigli dei campi,
e sopra i gigli dei campi volare.

Francesco De Gregori - A Pa'  (da "Scacchi e Tarocchi", 1985)

16.11.12

Guerre infinite

Ieri, 200 razzi hanno colpito la città di Tel Aviv. Provenivano dai guerriglieri palestinesi di Hamas.
Dopo decenni, questa annosa guerra di religioni va ancora avanti, a dispetto delle molte tregue firmate dalle Parti nel corso del tempo, sotto il patrocinio delle maggiori potenze mondiali.
Una pace duratura avrebbe però bisogno che il popolo palestinese ricevesse una terra vera, dove i padri possano mostrare con orgoglio ai figli che il sacrificio di tanti anni di combattimenti ha prodotto il risultato di una patria da lasciar loro in eredità.
Invece, ci importa e non ci importa.
E così, magari, tra quarant'anni altri razzi colpiranno le abitazioni dell'una o dell'altra popolazione.

15.11.12

Un bar

Un piacevole bar nel mezzo di uno squallido quartiere di uffici.
Buona e non invadente musica in sottofondo, buone maniere nel servizio.
A volte ci si puo' sorprendere anche di cio' che dovrebbe essere la norma.

8.11.12

Acquisizione di consapevolezza

Per caso, mi è capitato di imbattermi in due opere, un libro e un film, che mi hanno suggerito una comune chiave di lettura.
Si tratta di Cosmopolis, romanzo dello scrittore De Lillo, e di Tree of life, film del regista Malick. 
Non sono lavori facili e di agevole interpretazione. O meglio, lo sviluppo della trama è in entrambi i casi molto rarefatto e contraddistinto da pochi fatti salienti. Sono quindi lavori che richiedono una attenzione particolare e maggiore fatica in termini di concentrazione, tanto sono onirici e visionari in molti loro passaggi. 
Entrambi, però, lasciano la rara sensazione di qualcosa che si ha voglia di iniziare nuovamente, e subito, da capo. E questo è già un risultato non comune.
Ma ciò che più li accomuna, trovo sia la capacità che i due autori hanno nel rappresentare un complesso processo di evoluzione psicologica del rispettivo protagonista, il quale da figura vincente, spavalda e premiata dalla vita, si trova costretto suo malgrado a sentirsi nascere dentro un crescente germoglio di cambiamento e di consapevolezza di una sconfitta, o comunque di un ripensamento della propria esistenza.
In Cosmopolis il protagonista si allontana gradatamente dal potere, dal successo della posizione economica, dalla sua strabiliante ricchezza, fino ad una rivolta personale contro se stesso.
In Tree of life, la dimensione è maggiormente interiore, ed il personaggio principale (un bravo Brad Pitt) riconosce il fallimento della sua durezza di padre, di marito e di essere umano, cocciutamente rigoroso e perfetto nei suoi modi borghesi inattaccabili.
Mi piace fissare nella memoria questo parallelo, perché non capita poi così spesso di leggere un libro o di guardare un film, entrambi contemporanei, che scavino nella psiche umana in modo così realistico ed efficace.