29.12.08

La guerra a Natale

Il 2008 si chiude con una nuova fiammata dell'eterno conflitto fra palestinesi ed israeliani. E' arduo dire dove siano le ragioni e dove le colpe quando ormai da decenni proseguono le azioni di guerriglia da una parte e dall'altra, non permettendoci di ragionare in una logica di causa/effetto.
Risultato: centinaia di morti fra le milizie e decine fra i civili.
In questo orribile ginepraio, mi permetto di osservare come, nel 2008, il fatto che il popolo palestinese si veda ancora negata l'ufficialità di propri ragionevoli confini, è indecente. E' certamente disgustoso l'uso della violenza perpetrato dai capi palestinesi nel tempo. Ma è forse peggiore l'ottusa arroganza con cui una potenza economica e democratica come Israele continua a voler ignorare un problema che ha contenuti certamente concreti e difficilmente discutibili.
Quasi un'ingiuria contro la sacralità che quei territori, israeliani o palestinesi che siano, hanno nelle coscienze di una gran parte della popolazione mondiale.