5.8.09

Il diritto di guarire

Il Presidente degli Stati Uniti, Obama, sta sfidando la controparte repubblicana e parte del suo elettorato nel tentativo di condurre in porto un'audace riforma sanitaria, che rischia di far vacillare il credito di fiducia guadagnato in campagna elettorale.
Ad oggi solo le classi estremamente disagiate e alcune categorie protette hanno diritto all'assistenza sanitaria a carico dello Stato. Ciò significa che oggi negli USA si muore se non ci si può permettere una polizza assicurativa privata a copertura delle spese mediche.
La cosa avrebbe senso se l'obbligo a ricorrere alle Compagnie private gravasse sui soli ricchi. Ma c'è un vasto ceto medio-basso che pur non facendo la fame, non può permettersi le onerose coperture che sono richieste dagli assicuratori per fronteggiare i rischi di una malattia anche grave.
Senza arrivare a situazioni estreme di assistenzialismo totalitario con forte deficit statale - come purtroppo è successo e ancora succede in Italia - una regolamentazione più moderna appare prima che una necessità un obbligo morale di ogni Stato che si proclami moderno, a tutela dei diritti individuali alla salute. Lo Stato non può e non deve disinteressarsi di un cittadino che sta morendo, perchè quel cittadino è lui stesso un pezzo di Stato.
Recuperare fondi da altre voci di bilancio pubblico (armamenti su tutte) e dalla fiscalità generale è, quindi, una strada imprescindibile verso la concreta difesa di uno dei più basilari diritti umani: il diritto di guarire.