5.9.11

Non sempre Schumacher

La passione per le macchine veloci è una prerogativa di molti italiani, che troppo spesso percorrono le strade (e non solo) a velocità di gran lunga superiori a quelle consentite dal codice automobilistico. Salvo poi compiere brusche frenate all'apparire in lontananza delle segnalazioni di un autovelox o di una pattuglia della polizia stradale.
Dando per scontato che questi appassionati del volante siano tutti abilissimi guidatori, in grado di cogliere con congruo anticipo l'imprevisto che si frappone inaspettatamente davanti alla loro vettura lanciata nella corsa, sia esso un animale, un bambino o un rottame, mi soffermo su una sensazione che in queste situazioni sfugge a questo guidatore e che invece ritengo fra le più belle in assoluto.
Provate a guidare rispettando rigorosamente i limiti orari, provate ad osservare pedissequamente la segnaletica, che intima un divieto di sorpasso o una guida più prudente causa curve o cunette. In parole povere portate la vostra vettura a viaggiare ai canonici 90-130 all'ora o ai 50 orari cittadini. E provate a inserire nel vostro stereo della macchina una bella sinfonia di Beethoven o un Concerto di Mozart: di colpo vi troverete sollevati da terra, in pace con voi e con il mondo che vi scorre davanti, nel più suggestivo e poetico dei documentari.
Io ho provato e da allora ogni tanto me lo concedo, non intendendo rinunciarvi a favore di una frustrante imitazione di un mediocre pilota di Formula 1.