25.10.12

La tempesta di Dylan

Ho ascoltato l’ultimo disco di Bob Dylan (Tempest, il titolo).
Le sonorità e lo stile sono quelli degli ultimi lavori (post Time out of mind, ultimo capolavoro datato 1997). Quindi, non un disco che resterà nella lista dei suoi migliori. A volte viene da pensare che i pezzi siano stati composti a partire da spunti fornitigli dalla band che da anni lo accompagna e che sembra particolarmente influenzata da un blues rock anni ‘40-‘50.
Ma la mano di Dylan si sente sicuramente, oltre che nei testi, anche nel mood che molti brani assumono grazie alla sua sgraziata ma efficace voce da crooner. Una menzione particolare merita sopratutto la title track, Tempest, che per 14 minuti e più, con soli 4 accordi di chitarra ripetuti all’infinito, racconta la vicenda del Titanic, con riferimenti espliciti alla versione cinematografica con Di Caprio. Un pezzo straordinario, che da solo merita l’acquisto del disco.
Comunque è bello sapere che a 71 anni Dylan è ancora “on the road”, così come è bello sapere che ogni mattina sorge il sole.

20.10.12

Un'altra importante parola

L'empatia è la capacità di comprendere appieno lo stato d'animo altrui, sia che si tratti di gioia che di dolore.
Nelle scienze umane, l'empatia designa un atteggiamento verso gli altri caratterizzato da un impegno di comprensione dell'altro, escludendo ogni attitudine affettiva personale (simpatia, antipatia) e ogni giudizio morale. Fondamentali, in questo contesto, sia gli studi pionieristici di Darwin sulle emozioni e sulla comunicazione mimica delle emozioni, sia gli studi recenti sui neuroni specchio scoperti da Giacomo Rizzolatti, che confermano che l'empatia non nasce da uno sforzo intellettuale, è bensì parte del corredo genetico della specie.

(da Wikipedia)

8.10.12

Rientro in rada

Al termine di un lungo viaggio in mare, attraversando oceani in tempesta o aggirando capi schiumosi per le onde che vi si infrangono, la barca scorge in lontananza la rada e le placide casette che incorniciano il porto.
I marinai assaporano la rassicurante stabilità della terraferma, il confortante sapore delle birre sorseggiate, appoggiati ai legni consunti delle taverne.
Il normale, la routine, attrae con il suo rassicurante ripetersi delle cose. Gli uomini si staccano a fatica dalle loro consolidate abitudini. E quando lo fanno, il loro pensiero va spesso al momento in cui, toccando di nuovo terra, potranno fortunatamente trovare un nugolo di placide casette e un legnaccio consunto umido di birra ad attenderli.