3.3.10

Quando il sapere non basta

Volendo estrapolare da un'esperienza lavorativa ormai ventennale le competenze a mio avviso più importanti, penso che l'autostima, la determinazione e l'assertività (intesa come combinazione di eloquenza e capacità di convincimento degli altri) siano fra quelle cruciali.
Se in passato il mondo del lavoro premiava in prevalenza la professionalità tecnica, la serietà, l'attaccamento all'azienda, oggi tali elementi pur importantissimi, non sono sufficienti. Di ciò - volenti o nolenti - dobbiamo tenere conto nel crescere i nostri figli perchè si dotino di tutti gli strumenti necessari per costruirsi la loro strada.
Educherei i ragazzi affinchè maturino un bagaglio di conoscenze tecniche solide, internazionali e moderne, ma li spingerei anche, e soprattutto, a lavorare sul proprio carattere.
Altrimenti il rischio è quello di trovarsi a non saper capitalizzare le proprie conoscenze professionali, a causa di una incapacità di renderle concrete, di spenderle e di farle emergere su quelle degli altri. Occorre lavorare sulla timidezza, sul coraggio delle idee, sull'esposizione delle stesse in pubblico.
Oggi, ma sempre più sarà così, il sistema economico spinge alla competizione, ad una forte selezione fra coloro che alle doti scientifiche possono aggiungere quelle relazionali, comportamentali, progettuali, di concretezza. E' su queste ultime competenze che finisce per accentrarsi la valutazione del potenziale di una risorsa. E' dura la legge del mercato. Non ci sono sconti per nessuno.

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