25.7.13

L'Hiroito di Sokurov

Non sono un critico cinematografico. Non mi interessa esserlo. Amo molti film che sono classificati come spazzatura dagli esperti e faccio fatica ad apprezzarne altri, che godono invece di un plauso pressoché generale. Il mio metro di giudizio è legato essenzialmente alle emozioni che mi produce una visione e all’originalità della trama o più semplicemente del soggetto.
Spulciando qualche recensione del film “Il Sole” del russo Sokurov, mi imbatto in pareri contrastanti. Almeno stavolta sarò d’accordo con qualche critico..!
Il film racconta (mai termine potrebbe essere più appropriato) la resa dell’imperatore Hirohito alla potenza americana nella seconda metà degli anni ’40, quando gli USA si opposero con forza imponente alle malefatte del fascismo, del nazismo e, appunto, del “divino” impero giapponese.
Il personaggio di Hirohito, verosimile o meno che sia, è magistralmente raccontato dal regista, che dipinge la crisi umana e di identità di un uomo abituato ad essere trattato come un Sole ma sempre più consapevole dei suoi limiti umani. Il dio lascia spazio all’uomo, con i suoi tic, i suoi acciacchi di salute, i suoi hobby, la sua mitezza. I dialoghi con il comandante delle forze statunitensi sono molto emozionanti in questo senso. Ciascuno dei due commosso dalla statura dell’altro e comprensivo verso i difetti dell’altro.
Un film noioso? Forse. Un film poco veritiero? Forse. Un film snob? Forse. Però certamente un film che riesce ad entrare nella grandezza della natura umana e che allo stesso tempo ne coglie tutte le fragilità. Un film sulla dignità. Lo rivedrò spesso, penso.

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