4.7.05

L'arte di ascoltare

Viviamo un'epoca che premia le esternazioni. Parlare, scrivere, proclamare, arringare: sono tutti verbi dei nostri tempi, che traducono un bisogno incoercibile di comunicare, di dimostrare la nostra esistenza agli altri. Chi non parla, non esiste. Chi non dà forma esteriore al suo essere, vive una vita apparentemente inutile e vuota.
Questo accavallarsi di personalità svelate e gridate, toglie spazio all'ascolto. Perdiamo la capacità di ascoltare gli altri e soprattutto la sensibilità per comprenderli e per trovare nel loro esempio possibili spunti di arricchimento del nostro carattere.
Ma non parliamo forse tanto, perchè siamo in cerca di qualcuno che ascolti veramente? Non è il nostro un parlare al vento? Se soltanto si centellinassero le parole dette e si decuplicassero gli sforzi per apprezzare quelle degli altri, forse ne guadagneremmo in profondità di pensiero e di dialogo.

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