29.7.11

Un teatro dei burattini

Ho assistito ad uno spettacolo di burattini, realizzato da una compagnia itinerante che si sposta da una località di mare all'altra per raccogliere platee di bambini sempre entusiasti.
Per lo più sono rappresentazioni di favole, la cui storia viene sceneggiata in versi e rime.
L'insieme è molto artigianale. Sono gli stessi burattinai che, insieme alle loro mogli o fidanzate, si dedicano nell'intervallo fra i due atti a vendere pop-corn e zuccchero filato ai bambini ed ai genitori di questi.
Ma sarebbe sbagliato bollare tutto ciò con l'etichetta di patetico. Dietro la passione che queste persone mettono nel costruire lo spettacolo, la sceneggiatura, i fondali, i burattini e i loro abiti di pannolenci, le musiche e gli effetti speciali (!), si nasconde quella verità che distingue una vera rappresentazione artistica da una confezione piena di mestiere ma priva di cuore.
Poche persone che al mattino arrivano a destinazione, montano la traballante struttura in legno compensato, provano i collegamenti elettrici e l'amplificazione, sistemano le sedie - dietro quelle più grandi per i genitori, davanti quelle più piccole e colorate per i bambini -  al pomeriggio girano per le vie delle cittadine a pubblicizzare con l'altoparlante lo spettacolo della sera, ed infine al calare della notte mettono in scena le voci ed i movimenti abili delle dita ad infondere vita in inermi pupazzi di legno: dove sarebbe dunque il patetico?
C'è invece dell'ammirevole e del poetico in tutto questo. Togliamoci il cappello ed assistiamo a questi spettacoli con deferente rispetto ed attenzione, augurandoci che non muoiano mai.

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