22.8.12

Cene borghesi

In Italia ci vantiamo di essere grandi amanti del cibo e della buona cucina. Il pasto come momento di ritrovo sociale è un punto fermo della nostra cultura.
Distinguerei però due tipi di convivi: quello che riunisce i componenti di un nucleo familiare, più o meno allargato, e quello in cui un nucleo familiare invita alla propria tavola amici o conoscenti.
In quest'ultimo caso mi sembra che vi sia soprattutto nell'alta borghesia nostrana, una tendenza piuttosto pacchiana di rendere il pasto un'occasione di dimostrazione del proprio status economico.
Sfoggio di personale di servizio, di tovagliati ed arredi di particolare ricercatezza, di ricette sempre ad effetto, la ricerca a tutti i costi della cena perfetta, che dimostri agli invitati come i padroni di casa dispongano di tutte le dotazioni economiche per appartenere a pieno titolo ad una fascia "eletta" di società. E sicuramente gli invitati si sentiranno poi in dovere di ricambiare l'invito, per affermare a loro volta il non essere da meno.
Una piacevole occasione di incontro diventa così un'esibizione di una presunta eleganza e raffinatezza, che inevitabilmente sfocia nella più pacchiana delle esibizioni.
La vera eleganza non sta forse nel muoversi senza far sfoggio di una propria innata eleganza? La vera eleganza non sta forse nel non mettersi in mostra?
Andate a rivedervi il bel film di Luis Bunuel "Il fascino discreto della borghesia", dove ci viene data una magistrale lezione sull'argomento. Dopo, andrete alle cene con un differente spirito di osservazione.

19.8.12

Acquagym

Passeggio su una spiaggia. È affollata essendo agosto. Mi colpisce un'assordante musica dai ritmi martellanti. Viene da un punto della spiaggia in cui una ragazza, urlando dentro un megafono, impartisce istruzioni per esercizi di ginnastica in acqua.
Allora d'istinto mi volto verso il mare. Un imponente schieramento di bagnanti è impegnato a replicare a ritmo i movimenti della ragazza. È tantissima gente: uomini, donne, bambini, giovani e meno giovani. Tutti lì a esercitarsi con la ginnastica acquatica.
Parrebbe uno spettacolo non particolarmente ricercato per finezza e armonia ambientale.
Eppure, resto incantato come davanti ad un grande affresco ricco di personaggi. Un impatto visivo straordinario che mi ha lasciato una sensazione positiva e che ricorderò a lungo.

16.8.12

Esordi sull'altare

In una piccola chiesa di campagna, dove si celebra la Festività di Ferragosto, un giovanissimo prete, appena consacrato, giunge con un lieve ritardo rispetto all'orario di inizio della Messa.
Indossa un paio di bermuda jeans e porta con sé, sottobraccio, la tonaca con cui celebrerà la cerimonia. Entrando in chiesa, sorride imbarazzato.
Una sana immagine di un uomo di Dio felice in Terra.

9.8.12

Dietro il finestrino di un treno

Dietro il finestrino di un treno il mondo scorre silenzioso come in un film muto.
Noi lo ammiriamo con stupore, con lo stesso rispetto che si dedicava ai film di Chaplin.
Intimoriti, in realtà sappiamo che dietro quel finestrino scorre l'imponente storia delle nostre vite lanciate verso il futuro.

8.8.12

Padri separati

Sembra strano pensare che tanti anni fa due coniugi che non andassero più d'accordo, erano comunque vincolati all'unione formalizzata tempo prima e che spesso la scelta fosse quella di far buon viso a cattiva sorte, così da mandare tutto avanti, magari con il reciproco chiudere un occhio davanti a condotte del coniuge poco rispettose dell'impegno preso con il matrimonio.
Venne poi il divorzio a sancire la possibilità che il legame potesse finire, e da lì l'imponente sviluppo di tutta la giurisprudenza avente ad oggetto il diritto familiare e le separazioni coniugali.
Oggi sarebbe strano, quasi innaturale, immaginare un accanimento terapeutico che porti una coppia a prolungare il proprio malessere, proseguendo artificiosamente una convivenza, alla fine dannosa per tutti i componenti del nucleo familiare.
Sempre oggi, penso si possa tranquillamente dire che una buona quota parte della popolazione abbia sperimentato la spiacevole esperienza del fallimento del matrimonio, magari anche più di una volta. Gli stessi bambini crescono ormai circondati da coetanei che serenamente si vivono la loro doppia casa, la doppia vacanza, la doppia educazione. L'anomalia diventa cioè modello sociale e viene assorbita nel rassicurante alveo della normalità. Bene così.
Poco mi sembra invece si sia fatto per approfondire i riflessi che una separazione produce sulla figura del padre, che nella generalità dei casi si ritrova, a seguito di una separazione, a dover pagare ingenti alimenti, adattarsi ad una soluzione abitativa certamente peggiorativa della precedente e a dover - soprattutto - privarsi del quotidiano calore ancestrale assicuratogli fino a quel momento dai suoi figli. Nella prevalenza dei casi, infatti, i minori, a tutela del loro sviluppo naturale e biologico, sono infatti appannaggio della donna, che continua ad accudirli mantenendo di fatto presso di sè il nucleo centrale della famiglia.
Gli accordi di risoluzione consensuale, gli affidi condivisi, sono certamente passi avanti verso una potenziale maggiore flessibilità negli equilibri logistici e temporali fra i coniugi chiamati ad una cogestione dei figli.
Mi chiedo però se non possano essere approfonditi - anche a livello di psicologia dell'infanzia - schemi di organizzazione dell'affido, tali per cui anche il padre abbia diritto, a parte le vacanze, ad avere con sè i bambini per un periodo dell'anno sufficientemente lungo (un mese l'anno?, due mesi l'anno?) da garantirgli il mantenimento di una minima quotidianità nel rapporto con i suoi bambini, valore - questo della quotidianità del rapporto - che alla fine dei giochi è la vera, immensa perdita che subisce un padre a seguito di una separazione.

1.8.12

Bianco e nero

Mi sembra che si stia perdendo l’abilità di riconoscere due semplici categorie del comportamento umano, il giusto e lo sbagliato.
Oggi, chi fa naufragare una nave causando la morte di decine di persone, diventa un personaggio pubblico che viene pagato affinché conceda un’intervista in prima serata televisiva. Od ancora, i media cercano di far passare il concetto che il tradimento sia un fatto di cui sorridere e che qualifica in modo vincente il coniuge che lo commette. Ex terroristi scrivono sui giornali al pari di un Indro Montanelli.
Le cose giuste sono chiaramente giuste e quelle sbagliate sono chiaramente sbagliate. Non facciamo finta di ignorare il bianco di ciò che è bianco ed il nero di ciò che è nero. Aboliamo i grigi. Sono i compromessi che facciamo per giustificare la nostra debolezza o le nostre convenienze economiche o di potere.
Ne guadagnerebbe enormemente la pulizia morale e il livello intellettuale della nostra società.