22.8.12

Cene borghesi

In Italia ci vantiamo di essere grandi amanti del cibo e della buona cucina. Il pasto come momento di ritrovo sociale è un punto fermo della nostra cultura.
Distinguerei però due tipi di convivi: quello che riunisce i componenti di un nucleo familiare, più o meno allargato, e quello in cui un nucleo familiare invita alla propria tavola amici o conoscenti.
In quest'ultimo caso mi sembra che vi sia soprattutto nell'alta borghesia nostrana, una tendenza piuttosto pacchiana di rendere il pasto un'occasione di dimostrazione del proprio status economico.
Sfoggio di personale di servizio, di tovagliati ed arredi di particolare ricercatezza, di ricette sempre ad effetto, la ricerca a tutti i costi della cena perfetta, che dimostri agli invitati come i padroni di casa dispongano di tutte le dotazioni economiche per appartenere a pieno titolo ad una fascia "eletta" di società. E sicuramente gli invitati si sentiranno poi in dovere di ricambiare l'invito, per affermare a loro volta il non essere da meno.
Una piacevole occasione di incontro diventa così un'esibizione di una presunta eleganza e raffinatezza, che inevitabilmente sfocia nella più pacchiana delle esibizioni.
La vera eleganza non sta forse nel muoversi senza far sfoggio di una propria innata eleganza? La vera eleganza non sta forse nel non mettersi in mostra?
Andate a rivedervi il bel film di Luis Bunuel "Il fascino discreto della borghesia", dove ci viene data una magistrale lezione sull'argomento. Dopo, andrete alle cene con un differente spirito di osservazione.

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