11.2.08

Serve leggere?

Giorni fa un quotidiano sottolineava come la prevalenza della popolazione ed in particolare dei giovani non si dedichi alla lettura dei libri. Tale scelta sarebbe motivata con la considerazione che leggere non serve a nulla.
Ho letto molto in passato, ora lo faccio un pò meno, purtroppo. Il tempo a disposizione è molto poco e trovo maggior giovamento dagli stimoli che mi provengono dall'ascolto di un brano musicale o dalla composizione di una pagina scritta. Ma è una scelta che mi costa molto per ciò di cui mi privo.
Devo dire che mentre leggo, difficilmente mi chiedo a cosa ciò serva. Certamente, ai tempi in cui disponevo di una capacità di scrittura ancora in divenire, la lettura mi ha aiutato non poco a sbloccare lo stile ed a sciogliere il pensiero compositivo. Certamente, leggere serve quindi a scrivere.
Ma non possiamo fermarci a questo.
Leggendo affiniamo il nostro intelletto, lo abituiamo a confrontarsi con problematiche sempre diverse ed affrontate in differenti modi. Siano romanzi o saggi o documenti tecnici, in tutti i casi siamo chiamati a prendere atto di una situazione di partenza, a vederla svilupparsi per fatti o ragionamenti esterni e ad assistere a tale evoluzione sino alla necessaria conclusione, che, chiudendo il cerchio, sancisce una morale, un punto di vista, un'analisi, una tesi. Con ciò si arricchisce il nostro vocabolario di esperienze vissute ma anche osservate. In tal modo cresciamo, perchè l'uomo per sua natura con l'esperienza cresce .
Leggere sviluppa inoltre la nostra sensibilità, aiutandoci a interagire con il mondo e con gli altri. In fondo non siamo che i protagonisti della nostra storia di vita. La maestria degli scrittori di valore e la poesia che essi generano è tale che il nostro animo inconsciamente se ne nutre per poi sbocciare in una variopinta ed incantevole fioritura di emozioni.
Non sono che esempi e se ne potrebbero fare decine di altri.
Ma mi piace pensare che leggere serva soprattutto a resistere a quella vorticosa e nociva spirale che nella vita quotidiana ci porta a perseguire soltanto ciò che è materiale, che ha un ritorno, che produce ricchezza, che ci rende vincenti agli occhi degli altri, che ci rende dimentichi della nostra fragile caducità.

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