11.2.08

E' (ri)caduto il Governo

Gli anni trascorrono veloci, l'un dopo l'altro. La gente, le famiglie cambiano ed il Paese cambia con loro. Il Paese cambia, destreggiandosi a fatica lungo lo stretto viottolo che il succedersi dei Governi lascia a disposizione.
Chi fa le leggi, chi le cancella, e chi poi le ripropone. Alle poltrone di comando delle aziende e degli enti più importanti vanno e vengono persone, ogni volta diverse ed ogni volta ritenute quelle giuste al momento giusto. Queste investono, elaborano strategie, formulano obiettivi a medio termine e avviano la macchina per raggiungerli. Ma resterà un percorso monco, perchè nuovi Governi verranno e con essi nuove strategie.
In questo desolante panorama di ingovernabilità, io povero cittadino resto a guardare, disilluso e scoraggiato. Sempre più disilluso, sempre più scettico che l'uno o l'altro Governo possano dare al Paese un'immagine ed una solidità finalmente all'altezza della sua storia.
Io, povero cittadino, mi aggrappo all'utopia che illuminati statisti possano affacciarsi sul palcoscenico della politica, per confrontarsi e scontrarsi nel condiviso obiettivo di un'esaltazione di valori e principi morali. Senza i quali, tutto è perso ed inutile.

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