29.5.08

La musica ci solleva

Ascoltare la musica ha sempre rappresentato per me un atto vitale e strettamente funzionale a varcare soglie percettive altrimenti invalicabili con la sola ragione. Soltanto la musica, quella che preferiamo, è in grado di colpire la nostra coscienza così in profondità da trasportarci in un'altra dimensione, spesso di piacevole euforia, talvolta di dolorosa malinconia.
E' diverso dal leggere un libro, esperienza affascinante per altri versi, o dal guardare un film, che ci può proiettare in una realtà virtuale. La musica è una azione-reazione istantanea, non filtrata dalla mente o dalle nostre sensibilità interpretative. E' un colpo di frusta che ti colpisce ed al quale non puoi opporti.
Spesso immagino quale sensazione sublime sarebbe se ci trovassimo in un ampio spazio aperto - che so, un campo di grano o una verde vallata - e la nostra musica preferita ci sovrastasse scendendo come pioggerellina dal cielo; non uno scroscio nè un piovigginare, ma un silenzioso cader di acqua, con le spire dei suoni, non troppo forti ma nemmeno impercettibili, a sollevarci in una inarrestabile ascensione.

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