24.4.09

Il Fascismo in edicola

Mi ha sempre stupito con quale frequenza le edicole mettano in bella mostra pubblicazioni a dispense, DVD o libri, aventi ad oggetto ricostruzioni storiche sul fascismo o sui suoi protagonisti.
Evidentemente, le case editrici hanno dati sulle vendite che confermano come tale argomento abbia uno zoccolo duro di estimatori in grado di ripagarle dell'investimento effettuato.
Ciò sembra in contrasto con un'opinione pubblica ormai diffusa che condanna tale fase storica, portatrice - diretta o indiretta - delle più atroci violenze contro l'umanità e la democrazia. Eppure, sembra quasi che vi sia un sottile interesse di molti a riscoprire immagini ed eventi di quegli anni.
"Per non dimenticare certi drammi" potrebbero difendersi molti di loro. Ma temo che in verità siano molti di più di quanti pensiamo i nostalgici di quegli anni.
Gli stessi che puntualmente corrono all'edicola a pagare il loro obolo ai molti editori che, pur di guadagnare, non si fanno remore nell'enfatizzare con le loro publicazioni anni che andrebbero sì ricordati, ma in modo silenzioso, rispettoso, antispeculativo, quale monito per un passato che si spera non possa più tornare.

15.4.09

Il magazzino dell'esperienza

L'adolescenza e le decisioni ad essa collegate andrebbero vissute con l'esperienza che viene in seguito maturata nell'età adulta.
Un banale paradosso che serve per riassumere, una volta per tutte, le molteplici circostanze in cui ci si trova a rimpiangere scelte non fatte che sarebbero poi risultate utili. Nè da adolescenti c'è la sufficiente umiltà per ascoltare e seguire la miriade di consigli o pareri che le persone più grandi di noi elargiscono mentre ci vedono crescere.
La bravura risiede allora nel capitalizzare le cose fatte traendo da esse il massimo possibile per districarsi nelle inevitabili difficoltà e contraddizioni che la vita impone. In tal modo, anche il più banale degli episodi occorsi in passato, sedimentando dentro di noi per anni, viene a costituire un solido basamento su cui ergerci e scavalcare l'ostacolo.
Guardarsi indietro non deve però essere motivo di rimpianto, giacchè il futuro deve essere la sola stella polare a spingerci avanti. Piuttosto, ricorreremo al passato come ad un magazzino in cui giacciono, spesso alla rinfusa, tutti gli attrezzi fra i quali poter scegliere quello più adatto al passo da compiere lungo il percorso che conduce verso la nostra stella.

7.4.09

La terra trema

La terra italica è tornata a tremare, mietendo molte vittime e togliendo serenità a tantissime famiglie, private di genitori, di figli o, le più fortunate, delle proprie case.
Sin qui il fatto, nudo, crudele, dolorosissimo. Un dolore sordo ed inconsolabile, di fronte al quale non ci sono parole degne di descriverlo.
Poi, al mattino, quando si fa luce e gli altri tornano ai propri lavori, comincia il teatrino della retorica, delle polemiche, del mercimonio del dolore altrui.
Le lacrime di questa gente sfortunata dovrebbero invece essere la linfa di una rinnovata coesione, di una straordinaria energia di concretezza, che indirizzi gli studiosi e i politici verso soluzioni innovative, moderne che limitino il ripetersi di siffatte catastrofi.
Madre Natura è imprevedibile, ma l'uomo fa di tutto per disperdere le preziose energie fisiche ed intellettive che ha in dote e che potrebbe invece indirizzare verso azioni degne di tanta ricchezza genetica.
E così facendo il Paese non cresce, restando inerme ed impotente di fronte all'ennesima catastrofe naturale. Come nel 1976, come nel 1980, come nel 1997 ed in tante altre volte.