24.4.09

Il Fascismo in edicola

Mi ha sempre stupito con quale frequenza le edicole mettano in bella mostra pubblicazioni a dispense, DVD o libri, aventi ad oggetto ricostruzioni storiche sul fascismo o sui suoi protagonisti.
Evidentemente, le case editrici hanno dati sulle vendite che confermano come tale argomento abbia uno zoccolo duro di estimatori in grado di ripagarle dell'investimento effettuato.
Ciò sembra in contrasto con un'opinione pubblica ormai diffusa che condanna tale fase storica, portatrice - diretta o indiretta - delle più atroci violenze contro l'umanità e la democrazia. Eppure, sembra quasi che vi sia un sottile interesse di molti a riscoprire immagini ed eventi di quegli anni.
"Per non dimenticare certi drammi" potrebbero difendersi molti di loro. Ma temo che in verità siano molti di più di quanti pensiamo i nostalgici di quegli anni.
Gli stessi che puntualmente corrono all'edicola a pagare il loro obolo ai molti editori che, pur di guadagnare, non si fanno remore nell'enfatizzare con le loro publicazioni anni che andrebbero sì ricordati, ma in modo silenzioso, rispettoso, antispeculativo, quale monito per un passato che si spera non possa più tornare.

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