1.6.09

La fortunata scelta di un medico

In queste settimane sto frequentando con assiduità cliniche, ospedali e laboratori di diagnostica, causa un infortunio al ginocchio.
Tutte le strutture dove mi sono recato hanno certamente brillato per gentilezza ed efficienza, evitandomi lunghe code e snervanti rinvii di stanza in stanza.
Ciò che però mette un po' di inquietudine è l'estrema variabilità delle diagnosi.
Premesso che a posteriori si trattava di una semplice rottura del menisco, questa è stata la sequenza delle visite:
1) Laboratorio di analisi per ecografia - Esito nessuna lesione, versamento al ginocchio
2) Primo specialista ortopedico - Esito presunta tendinite e richiesta Risonanza Magnetica (R.M.)
3) Laboratorio di analisi per R.M. - Esito Lesione menisco e frattura piatto tibiale
4) Primo specialista ortopedico - Prenotazione sala chirurgica per intervento immediato al menisco
5) Pronto Soccorso Ospedaliero - Diagnosi, al tatto, di una distorsione con prognosi di 5gg
6) Secondo specialista ortopedico - Rinvio intervento al menisco e richiesta di una T.A.C. per analisi frattura, stante l'inadeguatezza della R.M. per tali tipi di traumi.
7) Laboratorio Analisi per T.A.C. - Conferma lesione menisco e fratura piatto tibiale con presunta prognosi di 30-40 gg di riposo.
8) Continua...

Certamente, volendo ricucire tutte queste posizioni una logica e degli alibi si troverebbero. Ma non è lecito sospettare che più rigidi protocolli di controllo porterebbero a tempi più rapidi ed a diagnosi univoche, soprattutto per traumi di routine?

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