4.6.09

Prendere un taxi

Spostarsi in taxi è diventata una esperienza a volte molto stressante.
E' ovvio che il servizio va commisurato al prezzo che si paga e oggi, più che in passato, le tariffe sono state molto calmierate, rendendo tale mezzo di trasporto abbastanza competitivo rispetto alla macchina propria o agli autobus.
Lo scontento nasce forse dall'inconscia convinzione che spostandoci in taxi possiamo avvalerci di un autista di fiducia al nostro servizio, come se per un attimo quella macchina bianca malmessa si trasformasse in una fiammante autovettura blu di rappresentanza.
Invece, ci accomodiamo a fatica sul sedile posteriore, stentando a trovare spazio per le nostre ginocchia, sacrificate dal sedile davanti, che, inspiegabilmente, è sempre sistemato nella sua posizione più arretrata. Pazienza, il viaggio non è lungo...
Tempo cinque, sei minuti, soprattutto d'estate, ci accorgiamo che la temperatura interna è calda, caldissima. I finestrini sono interamente abbassati e potenti folate di vento agitano i nostri capelli e persino i baveri delle giacche o le cravatte; sentiamo le gocce di sudore che iniziano a scorrere sulle nostre schiene e dalle nostre ascelle... Pare quasi che l'autista intenda risparmiare sul costo dell'aria condizionata, di cui eppure la macchina è dotata...
Se desideriamo astrarci da quell'inferno colloso per tuffarci in una conversazione telefonica o nella composizione di un messaggio al telefonino, ciò ci è reso problematico da un'autoradio che generalmente è accesa ad un volume altissimo e che diffonde: a) una martellante musica di qualche compilation da spiaggia, b) una trasmissione sportiva di qualche radio locale, nella quale intervengono a rotazione rozzi figuri dai più biechi accenti dialettali, con insulti generalmente destinati alla Presidenza di qualche società di calcio o ai suoi giocatori meno affezionati.
Inutile a dirsi, poi, che il viaggio si svolge a velocità fuori da ogni logica, con sorpassi ricchi di suspence o affondi sui tratti autostradali degni di un Gran premio di Formula 1. Ci sforziamo di mostrarci imperturbabili e all'altezza della prova...
Quando infine arriviamo a destinazione, la trafila prevede generalmente il consueto scambio di battute sugli spicci, giacchè anche l'offerta di una banconota da 10 euro (non 50!) getta il nostro autista nello sconforto più totale, portandoci a concedere laute mance per arrotondare l'importo e scendere il prima possibile da quel maledetto taxi...
E' vero che basterebbe chiedere di accendere il climatizzatore, di andare più piano, di abbassare la radio o magari optare per i più rari taxi dotati di bancomat, ma perchè dobbiamo sempre chiedere quello che ci spetterebbe di diritto...?! Un servizio di qualità.

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