7.4.12

E se il 3D fosse usato in modo diverso?

Negli ultimi anni, da padre, ho avuto modo di seguire con buona assiduità la programmazione cinematografica per bambini. In genere, tutti facciamo questa riscoperta dopo che, trascorsa la nostra infanzia, questo genere di film viene un pò accantonato, in attesa appunto di diventare genitore e di tornare ad averne bisogno. Questo, a meno di una specifica passione per il genere, possibilità che però considero obiettivamente non comune.
In questi anni ho assistito alla nascita del famigerato 3D, sempre più sfruttato dai produttori e dagli esercenti per accrescere l'interesse della platea per un film, magari non eccezionale. Ed è quasi un piacere osservare la folla di bambini seduta nel cinema, rapita da vicende presentate in modo molto realistico e curato, quasi da sembrare reale. Attenzione maniacale al particolare, all'effetto speciale, alla caratterizzazione del personaggio, alle battute ironiche, quasi per adulti, ai dialoghi molto moderni e hollywoodiani. Prodigi dell'era della computer graphic.
Mi sembra però che sia ben più rara l'attenzione che viene dedicata alla poesia della storia, al messaggio sottostante, all'incisività di un personaggio che resti un punto di riferimento nella memoria spugnosa del bambino. La delicatezza di personaggi, trame, musiche, sembra una cosa del passato, morta e sepolta. Non dico Cenerentola, Biancaneve o gli altri Disney,  ma persino Heidi e Goldrake avevano una incisività  raramente raggiunta dai moderni film d'animazione (forse Il Re leone, Up e pochi altri).
Ed oggi anche le musiche sono ritmate, americane, rock, dozzinali. Proprio oggi, al cinema, ad un certo punto ho colto "London Calling" dei Clash..!!!! Ma si può mettere un brano punk-rock (per quanto celebre) a colonna sonora di un film a cartoni animati, soltanto perchè la scena si sposta nella città di Londra...??!!
Unica eccezione, i film di Kayao Miyazaki. Moderni ma strabordanti di poesia, di tratti delicati. Non a tutti piacerebbero, mi si potrebbe obiettare. Va bene, ma perchè non usare la stessa attenzione nel disegnare una trama, piuttosto che limitarsi a scenografie zeppe di artifizi ad effetto e sfondi iperrealistici, su cui montare una colonna sonora martellante e banale?
Allora sì che il 3D potrebbe essere un mezzo straordinario per commuovere, emozionare, spaventare, rassicurare i nostri bambini (ma anche gli adulti).

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