24.11.12

Fa paura il mare d'inverno?

Le località di mare quando è inverno cambiano nettamente aspetto.
Sono spoglie del contorno che l'estate dà loro, quando le riveste di caldo, di sole, di bagnanti, di gelaterie a pieno ritmo, di bambini lanciati a tutta birra sulle biciclettine, di giovani che emanano ormoni da ogni poro della pelle, di bagnini in canottiere rosse mollemente adagiati sulle sedie in riva al mare, in attesa di un pericolo che non si sa se arriverà mai, di ondate di acqua che si infrangono luminose sul bagnasciuga, di ondate odorose di fritti di mare che stantuffano fuori dalle canne fumarie dei ristoranti; di nonni che rivivono la loro giovinezza negli occhi fiammeggianti di vita dei nipoti, di bar rumorosi per il ciabattio dei clienti, di distese ed allegre cene nei giardini illuminati delle case, di telefoni che trillano le loro chiamate e i messaggi d'amore ricevuti da centinaia di chilometri di distanza; di cassiere dei supermercati che riempiono buste una dopo l'altra, di affollate e accaldate messe domenicali, di affollati e accaldati lungomare.
Poi, finisce il periodo delle vacanze e come in una sala da ballo dopo la festa, restano soltanto i segni dell'orda appena passata: carte stropicciate in terra che vengono spostate dal vento e fatte roteare in aria in interminabili mulinelli. Un palcoscenico di colpo abbandonato dagli attori, una scenografia che cede, crepa dopo crepa, sotto i colpi di un presente che diventa passato, di un caldo che diventa fresco e poi freddo.
Nella cittadina di mare piomba una calma innaturale ma profonda e vera; tutto si richiude su se stesso, come una belva che si appresta al letargo invernale. Lentamente, giorno dopo giorno, i battiti cardiaci tornano al minimo vitale, i nervi si distendono, il tempo si dilata mentre le giornate si accorciano. I gestori degli stabilimenti balneari ripongono gli ombrelloni nei ricoveri invernali e sembra quasi che insieme ad essi ripongano anche se stessi, tanto scompaiono rapidamente dalla vista, lasciando dietro di sè anonimi caseggiati che non sembrano avere alcun apparente scopo.
Il negozio che affitta e ripara le biciclette è ora chiuso e lo sarà fino a primavera. Come se nessuno degli abitanti possa forare una gomma in inverno. I chiodi in terra sono soltanto per i bambini dai costumi colorati...
Molti dicono che le cittadine di mare in inverno mettono tristezza. No, semplicemente in estate ci stordiscono con tutta la straripante vita che le pervade, impedendoci di pensare o consentendoci di non pensare. Quando invece le visiti in inverno, non riesci a non pensare. A molti fa paura pensare, molti temono di ritrovarsi con i propri pensieri. E' più rassicurante sentirsi parte di un fiume che ti trascina con sè ed al quale ti abbandoni senza preoccuparti, sapendo che ti porta dove vuoi andare.
Ma d'inverno, la cittadina è nuda. Tu sei solo con lei, e stavolta è lei che aspetta da te le indicazioni su dove andare. Lei ti costringe a pensare, a decidere. Ti costringe a doverti ascoltare, perchè c'è molto più silenzio in giro.

Nessun commento: