22.2.13

Mode lessicali

E’ interessante come anche nel lessico che utilizziamo quotidianamente, tendano a trovare spazio modi di dire passeggeri e legati a vere e proprie mode. Mi vengono alla mente alcuni esempi.
C’è stato un periodo in cui ci piaceva molto inserire nei discorsi qualche parola, magari estranea rispetto al contesto di un discorso, accompagnandola con l’indice e medio delle due mani, a significare che quella parola la si diceva tra virgolette… Tutti all’improvviso usavano le virgolette a getto continuo.
Oppure, tempo fa, per spiegare che un certo comportamento lo sentivamo o non lo sentivamo nostro, avevamo preso l’usanza di dire che era o non era “nelle nostre corde”, ciò facendoci sentire quasi artisti nelle nostre inclinazioni.
Oggi, mi capita spesso di sentire l’intercalare “lasciami dire” o “fammi dire”, per precisare che quello che stiamo dicendo sappiamo essere improprio o non totalmente corretto, ma che chiediamo che ci venga eccezionalmente passato.
Sembrerà strano, ma è come al ristorante, quando nei menù si diffusero via via piatti tipo il tirami su, la panna cotta, i pomodori pachino e la mozzarella di bufala, o il tortino al cioccolato con l’interno fondente.
Che strani esseri viventi che siamo..! Quanto c’è ancora di animalesco in noi nel volerci sempre riconoscere all'interno di un branco.



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