27.11.15

Globalizzazione. What's "globalizzazione"?


Partecipo ad un convegno internazionale che si tiene a Berlino, per tenere una relazione che ovviamente preparo in lingua inglese. Do per scontato, infatti, che questa lingua sia quella che accomuna la maggior parte di persone nel mondo, almeno in quello che circonda la mia professione.
Rimango quindi negativamente allibito nello scoprire, una volta sul posto, che la quasi totalità degli altri relatori effettuerà l'intervento in tedesco, propria lingua natia.
Orgoglio nazionalista o visione miope degli organizzatori? Certo, siamo ancora molto lontani dalla  globalità che certamente sapranno meglio apprezzare le generazioni che ci succederanno su questo pianeta di tanto strana umanità.

20.10.15

Me, myself and I

Facciamo sempre più fatica a ragionare con la testa degli altri. Il mondo sta implodendo in un gigantesco vortice di egocentrismo e apparenza. Per poca voglia, poco tempo, poca pazienza, poco spirito di sacrificio, viviamo su binari paralleli, tesi a soddisfare i nostri bisogni e a realizzare i nostri obiettivi. Gratificare noi stessi è l'unico imperativo che indirizza i nostri comportamenti.
La cosa più grave è che ci sta bene così.

25.8.15

Genitori un po'

É di questi giorni la notizia di un neonato che viene sottratto d'imperio alla madre naturale, in quanto rea insieme al compagno di un'aggressione al precedente fidanzato, con tanto di acido scagliatogli sul volto. Le Autorità ritengono che essa non abbia le facoltà intellettive e di equilibrio psicologico, oltre ad essere reclusa per il reato commesso, per garantire quanto necessario alla corretta crescita del figlio. Potrá quindi vedere il bambino un tempo limitato, per una volta alla settimana.
Questo fatto mi ha fatto venire voglia di rivedere un film che a suo tempo mi piacque molto, I am Sam, con Sean Penn e Michelle Pfeiffer. Narra la storia di un uomo ritardato e autistico che diviene padre di una bambina invece senza problemi, dovendola crescere da solo in quanto subito abbandonato dalla compagna che non vuole ne' lui ne' la piccola Lucy. Con capacità intellettive di un bambino di 7 anni, Sam, affiancato da un avvocatessa di grido, combatte la sua battaglia processuale impari per non farsi sottrarre l'adorata figlia dagli assistenti sociali e dagli psicologi: costoro reputano infatti che Sam non possa fornire alla bambina il dovuto apporto, soprattutto quando lei avrà superato i 7 anni di età.
Questi due casi sono interessanti perché pongono in contrasto la dimensione naturale e istintiva della genitorialitá con tare intellettive di madre o padre, sulle quali gli esperti di infanzia emettono un giudizio scientifico di inadeguatezza.
Personalmente, resto dell'idea che ad un bambino che nasce, innocente e indifeso, non possa essere comunque sottratto il calore istintivo di un genitore, che per quanto con problemi, sente un figlio a livello epidermico, viscerale, come un'emanazione di se stesso, essendo portato ad amarlo incondizionatamente.
Certamente sono situazioni su cui gli psicologi infantili dovrebbero vigilare costantemente, per intercettare e prevenire ogni criticità che potrebbe comunque emergere, ma strappare d'ufficio una creatura ai propri genitori mi sembra il vero insopportabile crimine.

19.8.15

La ricetta del sugo di pomodoro crudo

Questo è uno dei miei piatti preferiti (ricetta tratta da www.giallozafferano.it)

Ingredienti per 4 persone

  • 450 g di pomodori da sugo (San Marzano, Piccadilly, pachino, datterini…)
  • 10-15 foglie di basilico fresco
  • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • Un bel pizzico di sale
  • Pepe qb
  • 1 spicchio di aglio

Procedimento (preparazione: 15 min. + riposo)

Per preparare il sugo di pomodoro crudo, iniziate lavando bene i pomodori. Se usate una varietà dalla buccia piuttosto dura (come i San Marzano e, spesso, anche i Piccadilly), vi consiglio di sbucciarli, eventualmente dopo averli sbollentati qualche secondo. Tagliateli a pezzi e lasciateli scolare per 5-10 minuti, in modo che perdano parte dell’acqua di vegetazione; metteteli quindi in un mixer assieme alle foglie di basilico, all’olio, al sale e a un pizzico di pepe (1). Frullate a intermittenza per 20-30 secondi. In questo modo otterrete un sugo di pomodoro crudo dall’aspetto rustico, con ancora i pezzettini di pomodoro ben visibili (2).

Se desiderate una salsa più liquida ed omogenea, frullate ancora per 20-30 secondi. Aggiungete a questo punto l’aglio sbucciato e tagliato a metà (3). Coprite con un coperchio e lasciate riposare il sugo di pomodoro crudo in frigorifero per almeno 15 minuti. Al momento di usarlo per condire la pasta, ricordatevi di eliminare l’aglio.

Usate il sugo di pomodoro crudo per condire la pasta appena scolata o per preparare una deliziosa pasta fredda.

Consigli: il sugo di pomodoro crudo è una preparazione base che può essere arricchita con gli ingredienti che preferite, come capperi, alici sott’olio, parmigiano, pecorino, olive e erbe aromatiche a piacere.


16.8.15

Neologismi da abuso di Web

Tutto ciò che vanta un elevato numero di accessi su Internet oggi è definito "virale". Perché?!

13.8.15

La lezione di Lalla

Assisto in una piscina ad una lezione di nuoto riservata ad una ragazza affetta da una grave forma di autismo. Il padre, che l'accompagna, l'affida al maestro, un aitante giovane emblema di benessere e di vitalità. Lalla ha forse 13 o 14 anni, appare fortemente turbata dall'idea di entrare in acqua e sosta  irremovibile sul bordo della vasca, mentre le sue mani gesticolano freneticamente con misteriose logiche. All'improvviso elude l'attenzione del maestro e si lancia verso un angolo della piscina dove vede appoggiati molti tubolari di gomma colorata necessari per le lezioni. Sono di gomma piuma e quella morbidezza al tatto la conquista, e di colpo prende a morderne uno blu, staccandone dei pezzi per masticarli. Viene fermata e ricondotta presso la sua corsia dal maestro che, in modo dolce, la spinge forzatamente in acqua scendendo poi dietro di lei. La lezione é più che altro un susseguirsi di movimenti  che tentano di attirare l'attenzione della poverina, stimolandone il movimento a cavallo di una tavola da surf, ma il tutto condito spesso da laceranti urla di ribellione istintiva della ragazza.
Il padre la osserva da bordo vasca, a tratti la riprende con fermezza affinché si ponga in modo più docile verso il maestro. A volte invece la lascia fare, limitandosi a guardarla con aria affettuosa o anche distratta.
Lalla e il padre inconsciamente offrono una lezione di vita a tutti noi che li osserviamo ammutoliti. Non si sa quanto sia grande la sofferenza di lei, si può forse intuire quanto sia difficile il compito di lui. Certamente proviamo molta vergogna se riandiamo alle tante inutili manifestazioni di insofferenza che riempiono le nostre giornate, siano esse per il caldo, per un raffreddore o per un lavoro poco gratificante che ci annoia.

5.8.15

Elsa Morante e Roma


In uno splendido passaggio della sua Storia, Elsa Morante descrive così Roma:
 « La partenza fu strepitosa; e il viaggio, un vero raid fantascientifico per Useppe! Fecero tutto il Centro Storico, da Piazza Venezia a Piazza del Popolo, e poi a Via Veneto, Villa Borghese, e poi di nuovo indietro Piazza Navona, e il Gianicolo, e San Pietro! Si scaraventarono per tutte le strade con un rumore gigantesco, perché Ninnarieddu, per far sentire chi era lui, aveva abolito il sistema della marmitta. [...] Useppe non aveva mai conosciuto quei quartieri, che in un ciclone risplendente correvano addosso alla motocicletta di Nino, come a una sonda spaziale lanciata attraverso i pianeti. A voltare gli occhi in alto, si vedevano statue volare con le ali distese fra le cupole e le terrazze, e trascinare i ponti in corsa con le tuniche bianche al vento. E alberi e bandiere giostrare. E personaggi mai visti, sempre di marmo bianco, in forma d'uomo e di donna e d'animale, portare i palazzi, giocare con l'acqua, suonare trombe d'acqua, correre e cavalcare dentro alle fontane e appresso alle colonne ... » 

28.7.15

Umorismo da taxi

Ho sempre trovato ricche di spunti le conversazioni che intrattengo con i tassisti. A volte anche molto divertenti. Soprattutto se a questo si aggiunge l'umorismo sarcastico della gente di Roma.
Di recente, uno di loro, raccontando di un nuovo modello di autovettura ad alimentazione ibrida, e criticandolo per la scarsa ripresa del motore, commentava come questa macchina su strada fosse così lenta che i moschini si andavano ad appiccicare sul vetro posteriore anziché su quello anteriore...
Molto espressivo.

5.7.15

Ciclo DJ

Nella località di mare dove da anni passo le mie vacanze, mi capita di vedere molto spesso un giovane che sulla sua bicicletta percorre avanti e indietro, per gran parte della giornata, l'assolato lungomare. Sulla canna ha agganciato un riproduttore di musica portatile che a tutto volume diffonde nell'aria le più moderne musiche da ballo. 
Sicché lo senti comparire prima di vederlo, e ti puoi preparare a guardarlo passare. Sul viso un sorriso stampato, sfrontato quasi; incurante di disturbare i villeggianti che passeggiano o i bagnanti che a ridosso della strada occupano le spiagge.
Ma non ti viene di maledirlo, anche se potrebbe urtarti tanto ti sfreccia accanto veloce pedalando.
Quel sorriso ti fa capire che é veramente felice. Che la sua giornata sará fatta di tanti di quegli andirivieni e di molte canzoni ritmate e allegre. Così, alla fine, quando é passato, e la sua musica si allontana lasciando nuovamente spazio ai rumori dei vacanzieri e del mare, quasi quasi lo invidi.

Casa e chiesa

Una ragazza indossa una maglietta su cui, a caratteri cubitali, é scritto: "Sono una ragazza tutta casa e chiesa. É il tragitto che mi frega!"

23.6.15

Zaini

In aeroporto tanti giovani manager abbinano ad un elegante abito scuro indossato su lucide scarpe di marca, uno zaino del tipo usato dagli studenti delle scuole medie, che sostituisce il banale trolley.
Solo per comodità o perché l'insieme rende l'immagine di un uomo piacente,  alla moda e dinamico?
Quanto ci costa prescindere dall'apparire e dal piacere? Ne siamo ancora capaci?

17.5.15

Giorgio Morandi, pittore filosofo

L'opera di Morandi richiede un'attenzione particolare posto che la scelta dei soggetti ritratti non aiuta: bottiglie, conchiglie, fiori e case dell'Appennino emiliano, che si ripetono in modo costante lungo la sua carriera.
Una visione in sequenza della sua produzione, come una mostra consente, può aiutare certamente l'osservatore ad orientarsi.
La sua grandezza pittorica e' nel percorso filosofico dell'uomo, che a partire da oggetti all'apparenza banali, estrae dagli stessi la loro essenza più intima.
Molti suoi quadri esaltano questo raffronto tra l'apparenza del reale (colta attraverso specchi, binocoli, finestre, cornici) e la stessa realtà, con pochi colori (per lo più bruni o violacei) che aiutano a penetrare l'anima delle cose.
Basterebbe esaminare con attenzione la serie di quadri dedicati nel corso della sua vita alle nature morte, fatte di bottiglie, trasparenti od opache, caraffe, zuccheriere, lampade o posate, disposte accuratamente su piani a mezza altezza, per cogliere questo processo di progressiva scarnificazione della realtà.
Finché, in chiusura di esistenza, sia che dipingesse bottiglie che alti casolari senza finestre e porte, l'effetto finale risultava ugualmente quello di una filosofica trascendenza del mondo fisico.
Cosi', quale emozione ci coglie davanti ai bianchi, candidi o acidi, delle sue bottiglie persiane su disadorni piani e sfondi bruniti..!

9.5.15

Il folle basket degli Harlem Globetrotters




Il miglior modo per assaporare uno spettacolo degli Harlem Globetrotters é tornare bambini per una sera, ripulendo la mente dai tanti pregiudizi che noi adulti spesso nutriamo, ma spesso anche giustamente, per lo show biz a stelle e strisce.
Il marchio degli Harlem circola dal 1971 e da allora generazioni di ragazzi e adulti si sono divertiti osservando le gesta di questa all black, divertente, chiassosa, clownesca, scatenata squadra di basket in perfetto stile USA.
I clown del circo sono forse il riferimento piú immediato che viene in mente nell'osservare il gruppo dei nostri pseudo atleti irridere gli avversari con ogni tipo di giocata spettacolare o trucco acrobatico. Il tutto frammisto a balletti sgangherati in stile rap dance e a numeri scherzosi nei confronti di un simpatico pingue arbitro o di malcapitati spettatori scelti a caso fra il pubblico.
Una grande immensa "caciara" da cui ci si lascia avvolgere con sorprendente piacere, tornando appunto spensierati, ingenui fanciulli.
Meritano poi una citazione particolare due momenti dello show in cui i giocatori replicano una precedente fase di gioco muovendosi all'indietro nel più classico rewind delle moviole o rappresentano un replay in slow motion, con tanto di pallone in plastica da mare che si libra con leggerezza nell'aria creando un effetto visivo strepitoso e musica rallentata ad arte, come quando - da bambini appunto - ci piaceva ridurre la velocitâ del piatto dai 45 ai 16 giri. Strepitoso tutto quanto.
Uno spettacolo per gli occhi, le orecchie e la mente.

26.4.15

Perché leggiamo

Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma. Ci colpiscono degli altri le parole che risuonano in una zona già nostra- che già viviamo- e facendola vibrare ci permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi.

di Cesare Pavese (Da “Il mestiere di vivere”)

10.1.15

Libertà di stampa

Un commando di due integralisti islamici fa irruzione e compie una strage di giornalisti all'interno della redazione parigina della rivista satirica Charlie Hebdo, che aveva in precedenza pubblicato vignette aventi ad oggetto immagini proprie della religione musulmana, quali il profeta Maometto o il testo del Corano.
Sdegno generale dell'opinione pubblica e della categoria dei giornalisti in difesa della libertá di espressione e di stampa. Orrore per la violenza e per l'efferatezza del gesto, che non risparmia esecuzioni a freddo su persone già cadute a terra ferite.
Uno spaccato dell'attuale stato della società civile e politica di oggi dove le guerre sono ormai non solo civili e mondiali ma anche di strada, di quartiere, di religione.
Poi, vado a vedere queste discusse vignette e mi imbatto allora in una serie di disegni e testi che con ironia molto molto pesante e molto molto volgare si prendono gioco di temi religiosi nella loro più elevata connotazione. Bersagli preferiti le figure delle diverse religioni, siano esse quella musulmana o quella cattolica. Mi indegno. Molto. Mi offendono. Molto. Io non sparo, io devo abbozzare, io non faccio ricorso alla violenza. Bastano le parole a volte per rigettare una infamia. Ma... MA!
La libertà di stampa equivale a libertà di insulto? Ci rifletto. C'è a mio avviso qualcosa di più importante della libertá di espressione o della libertà di satira che può in qualche modo limitarla: è il rispetto per un'altra persona e per i suoi valori, siano essi politici, civili o religiosi. Sì, resto convinto che Il rispetto dell'altro, anche di un nemico, dovrebbe venire prima di tutto.