2.3.12

Balla balla ballerino



Lucio Dalla non c'è più. Da ieri siamo orfani di uno dei più geniali artisti che la musica italiana abbia avuto. Ora siede nell'olimpo dei cantautori, accanto a Fabrizio De Andrè, Lucio Battisti, Luigi Tenco, Rino Gaetano e pochi altri.
Oggi ho scelto di non leggere gli articoli della stampa, perchè i miei ricordi non si confondano con i tanti commenti dei giornalisti.
Ricordi fatti dei tanti concerti cui ho assistito: quelli con De Gregori, quelli da solo, le Feste dell'Unità a Castel Sant'Angelo a Roma, quello sullo sfondo del colle Palatino illuminato, l'ultimo, bellissimo, al Sistina.
Ricordo poi di averlo incontrato in un ristorante di Bologna e mi fece simpatia il gusto che metteva nel consumare un appetitoso piatto emiliano.
Lo ricordo nei primi anni '70, quando per la "tv dei ragazzi" presentava una trasmissione di fumetti. E ricordo un 45 giri di 4/3/1943 che inserivo spesso nel mio primo mangiadischi, affascinato da quella musica così intimistica e autobiografica che apriva la strada al mondo dei cantautori.
Dalla a mio avviso era un vero genio. Non tutte le sue cose sono degne di memoria, ma moltissime sono dei capolavori di creatività, fantasia e composizione musicale.
E quando nelle serate estive passeggerò per i vicoli di Roma, non mi sarà facile non commuovermi al ricordo de "La sera dei miracoli".
Lui ora è lassù. Balla, balla, unico, inimitabile ballerino!

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