4.5.11

Perchè ci serve lo psicologo?

Oggi più che in passato usiamo rivolgerci agli psicologi, per disporre di un sostegno in fasi più o meno prolungate e difficili della nostra vita.

Mi chiedo se le passate generazioni fossero dotate di una maggiore solidità caratteriale o se invece oggi siano maggiori e più nocive le sollecitazioni nervose che ci investono nel corso dell'esistenza o se ancora una maggiore disponibilità economica ci permette piccoli lussi quali appunto lo psicologo, il personal trainer o l'estetista.

Non dispongo di statistiche in proposito, ma ricordo che trent'anni fa nella scelta della facoltà universitaria, la prospettiva che veniva dalla psicologia era alquanto fragile ed insicura. Molti psicologi, poco lavoro. Ma oggi è ancora così? E se invece questa branca del sapere stesse divenendo un possibile sbocco di successo per i ragazzi che nutrono tale passione e vogliono farne un mestiere? E' un caso che oggi il settore del benessere in senso lato sia uno tra i pochi a garantire buoni ricavi ad un imprenditore?

Spiace riconoscerlo, ma si scopre tanta fatica di vivere in giro, e non come in passato per scarse risorse economiche. L'esasperazione dei modelli ideali di vita che ci trasmettono quotidianamente i media, unita ad una durissima crisi occupazionale, morale e familiare, mettono a dura prova - molto più che in passato - l'equilibrio di ciascuno di noi.

Pochi, forti, se la cavano - forse quelli che hanno meno tempo per riflettere e spaventarsi - ma i restanti cercano strumenti che riducano tali tensioni interne o che magari li aiutino a ricostruire un diverso e più sereno approccio al mondo moderno. Non mi stupirebbe che nel tempo crescesse significativamente l'interesse anche per le discipline orientali che educano alla meditazione, al rilassamento psicofisico.

Sarebbe però anche bello che tutti ci facessimo un esame di coscienza e ci assumessimo un concreto impegno personale per ricondurre l'umanità ad un nuovo senso della misura, ad una minore produzione di fatti o notizie ansiogene, ad un drastico ridimensionamento delle droghe (carriera, potere, successo, ricchezza, bellezza, fama, moda) che ormai, volenti o nolenti, ottenebrano le nostre menti.

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