6.5.11

Il mio the al limone

Se non disponete di acqua minerale, fate scorrere a lungo l'acqua di rubinetto; il sapore di cloro o dei tubi ferrosi altrimenti rovinerebbe tutto. Riempite il bollitore del quantitativo di acqua necessario e ponetelo su un fuoco medio. I bollitori dispongono spesso di un'asola dalla quale è possibile percepire il fischio del vapore proveniente dall'interno. E' importante, perchè il fuoco deve essere spento al primo sentore di tale fischio, così che l'acqua non entri in piena ebollizione.

Se l'infuso del the debba avvenire nel bollitore stesso o in tazza è questione di gusti personali. Nel mio caso è la pigrizia a farmi propendere per quest'ultima strada, posto che, altrimenti, a lungo andare l'interno del bollitore verrebbe a macchiarsi in modo indelebile e soprattutto l'inserimento del filtro direttamente al suo interno comporterebbe una scomoda manovra esponendo la mano al bruciore del vapore.
Dunque, dopo aver posizionato il filtro (o il colino con le foglie essiccate) nella tazza, versatevi l'acqua calda avendo cura di non farla cadere direttamente sulla bustina e lasciate in infusione per circa due minuti. Una durata più lunga darebbe un sapore più intenso ed amarognolo al the, ove ciò fosse rispondente ai gusti personali.

Nel frattempo, tagliate una sottile mezzaluna di limone e immergetela nell'infuso, affinchè abbia ad aromatizzarsi. Attenzione a questa fase: molto spesso vedo baristi - o esperti di caffè... - prelevare uno spicchio di limone esageratamente grande e talvolta spremerne addirittura il succo, sicchè nel primo caso risulterebbe difficoltoso l'utilizzo del cucchiaino ed il successivo sorseggiare, mentre nel secondo  il the assumerebbe uno spiacevole sapore acidognolo. Il limone, nella sua minuscola dimensione, deve dunque lasciare un delicato profumo che non sovrasti quello del the ma lo valorizzi esaltandolo.

Una volta rimosso il filtro dalla tazza, aggiungete da ultimo lo zucchero. Anche qui vale il discorso del limone: troppo zucchero renderebbe il the uno sciroppo quasi stucchevole. Un cucchiaino, massimo uno e mezzo, mi sembra invece il giusto equilibrio per mantenere intatto l'aroma delle foglie prescelte, senza tuttavia rinunciare al nostro fanciullesco piacere per le cose dolci.

Berrete infine il vostro the ancora caldo, al punto da non risultare bruciante per il palato, nè tiepido da risultare sgradevole nello scendere in gola. Accompagnarlo con pasticcini o biscotti al burro è poi senz'altro una scelta indovinata.

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