6.4.11

Scrittori classici e contemporanei

Nello scegliere i libri da leggere mi sono accorto di alternare con una certa regolarità autori classici, o comunque del novecento, ed altri contemporanei.

Il confronto mi permette di cogliere i pregi degli uni e degli altri, ma anche di notarne i rispettivi limiti.

Un autore classico mi trasmette una sensazione di linearità ed ordine mentale che si traduce in trame ben sviluppate e molto ordinate, fornendo chiavi di lettura spesso a valenza universale e atemporale, con una valenza di viatico anche per noi moderni.

Un contemporaneo mi permette invece di esplorare le tante complessità del vivere moderno, le sue contraddizioni, le sue bassezze, l'asmatica necessità che abbiamo di strappare ordine e benessere ad una società che sembra in disfacimento giorno dopo giorno; Franzen, Coe, ma anche Maggiani, si sforzano di leggere i nostri tempi e estrapolarne le angosce, le difficoltà, dimostrando l'inconscio attaccamento al nostro passato.

Credo che continuerò in questa alternanza fra classico e contemporaneo, perchè non voglio privarmi della magistrale visione dei grandi della letteraratura passata, nè però intendo isolarmi dal mondo in cui vivo e con il quale necessariamente devo fare i conti ogni giorno, mentre guido la macchina o svolgo il mio lavoro.

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