8.4.11

Scusatemi se non amo il jazz...

Confesso che non ho ben chiaro quali siano le motivazioni che mi hanno portato a non nutrire passione alcuna per la musica jazz.

Per quanto da sempre la musica eserciti su di me una profonda attrazione, che mi ha portato nell'arco degli anni ad accumulare dischi, musicassette, CD, MP3, etc., io e la musica jazz siamo due mondi totalmente estranei.

Ci ho provato, non che non l'abbia fatto. Ma la reazione è sempre la stessa: la mia incapacità di subire emozioni di qualsiasi tipo dall'ascolto di quel tipo di ritmica, strumenti e musicalità.

Anzi, ogni volta non ho potuto fare a meno di notare come quelle sonorità mi ricordino atmosfere di sottofondo: sottofondo nei locali, sottofondo nei film, sottofondo nelle sale d'attesa.

Ed è sciocco dirlo, ma la musica jazz mi richiama Scott Fitzgerald, il Grande Gatsby, l'America più ricca, i riti sociali della classe alto borghese, che esibisce il suo benessere e la sua raffinatezza (talvolta solo di beni e non di modi).

So che non è così e i cultori mi scuseranno. Anzi ben venga qualcuno che sappia introdurmi alle interminabili improvvisazioni polistrumentali, alle patinate atmosfere delle trombe o degli altri fiati.

Scusatemi, ma non ho saputo andare oltre il sempliciotto rock and roll o la magica e sovrannaturale musica classica.

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